Banca d’Italia ha certificato che nel 2018 il solo incoming (gli stranieri) in Italia ha fatturato 41,55 miliardi di euro con 15 miliardi di avanzo rispetto a quanto speso per andare all’estero (quasi raddoppiato rispetto a 10 anni fa). Nel 2008, prima della crisi globale, eravamo arrivati a quota 31 miliardi di euro, crollati a 28,8 miliardi di euro l’anno successivo.
Ben pochi altri settori hanno visto un tale progresso negli ultimi 10 anni.
ISTAT a sua volta nel 2017 nel turismo ha certificato 122 milioni di arrivi e oltre 427 milioni di presenze totali, segnando un aumento rispetto all’anno precedente rispettivamente del 4,5% e 6,0%.
Nel 2018 si stima che il numero complessivo di viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sia stato pari a 78 milioni e 940 mila, in notevole crescita rispetto al 2017 (+19,5%). Ciò rafforza la tendenza positiva registrata a partire dal 2016.
Il Made in Italy è diventato il marchio più conosciuto al mondo, l’Italia è diventata la prima destinazione enogastronomica del pianeta.
Ne beneficiano anche i costruttori di attrezzature professionali per la ristorazione e l’ospitalità che nel solo triennio 2016-2018 hanno registrato un incremento del 20% confermando che l’Italia è uno dei maggiori poli mondiali del settore delle attrezzature professionali, prima a livello europeo e seconda a livello mondiale solo agli Stati Uniti. Le esportazioni italiane nel 2018 hanno superato i 4,5 miliardi di euro e il saldo della bilancia commerciale risulta attivo per 3,5 miliardi di euro.
L’Italia degli 8000 comuni e dei 20.000 borghi storici dimostra una capacità di autogoverno incredibile, che in alcune regioni diventa programmazione coerente del territorio, nella gran parte delle regioni assai meno, per nulla a livello nazionale.
Continente tascabile popolato da mille nazioni diverse, l’Italia continua a essere un mistero insondabile per gli stessi italiani.
Voi cosa ne pensate? Inviate un commento | Renato Andreoletti |