Il 2020 è stato l’anno horribilis del nuovo millennio. Bisognava sopravvivere. Ci siamo riusciti.

Il 2021 è l’anno della vaccinazione di massa di miliardi di persone nei 5 continenti. Un fatto anch’esso unico nella storia dell’umanità. E’ l’anno della ripartenza.

Per l’Italia significa un nuovo inizio soprattutto per il Made in Italy legato allo stile di vita sottolineando ciò che ci rende unici:

– La penisola più fortunata del pianeta protetta a Nord dall’arco alpino, immersa per tre quarti in un mare temperato che non scende mai sotto i 13 gradi, con 7500 chilometri di coste e un mare balneabile fin dalla primavera, con un clima che facilita la crescita di qualsiasi essenza vegetale, come il basilico in Liguria, la liquirizia e il bergamotto in Calabria, gli agrumi e l’olio d’oliva da Sud a Nord, la vite ovunque, dalle pendici dell’Etna ai 1000 metri di quota dei terrazzamenti valdostani.

– Vi si producono prodotti non meno unici come il prosciutto di San Daniele nel Friuli, il parmigiano reggiano in Emilia, la mozzarella di bufala tra Lazio e Campania, la pasta per spaghetti asciugata al vento a Gragnano, lo zafferano dell’Abruzzo, il mirto in Sardegna, il pomodoro Pachino in Sicilia.

– In Italia crescono 7000 specie vegetali edibili, in Brasile, al secondo posto, sono la metà

– Ci sono 58.000 specie animali, la Cina, al secondo posto, ne ha 20.000

– L’Italia possiede 1200 vitigni autoctoni, la Francia, al secondo posto, ne ha 222

– In Italia ci sono 532 cultivar di olive, la Spagna, al secondo posto, ne ha 70

– L’Italia ha 142 cultivar di grano duro, il Paese che ne produce di più al mondo, gli Stati uniti, ne ha 6

– In Italia si producono 487 tipologie di formaggi, di cui 300 a denominazione protetta, in Francia sono 300 di cui 82 a denominazione protetta

Siamo il Paese della biodiversità, di gran lunga il numero uno

Siamo il Paese più originale e accogliente che ci sia.

VOI COSA NE PENSATE?

renato.andreoletti@tecnichenuove.com

2 commenti

  1. Seraffi Sergio dice:

    Si! Mettiamoci il 70% dei beni culturali del pianeta e la nostra innata vocazione all’Ospitalità, e all’inventiva italica.

    1. Renato Andreoletti dice:

      Per favore, evitiamo di fare affermazioni non suffragate da dati certi. Non superiamo il 5 per cento del totale del patrimonio culturale esistente sul pianeta, lo dice l’UNICEF, lo dice un’occhiata a un qualsiasi planisfero. Siamo unici ma per fortuna in un pianeta ricco di civiltà, memorie storiche e archeologiche, bellezze artistiche e naturali.

      Andreoletti

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