Oggi non si improvvisa, la stragrande maggioranza di GURU promettono di sollevare le sorti di un albergo unicamente stando nella “stanza dei bottoni” e attirando la clientela con servizi essenziali e prezzi esenti da uno “straccio” di analisi preventiva dei costi.

Il prezzo a mio avviso parte sempre dal costo da sostenere per definire il prodotto e successivamente da un’analisi del mercato che suggerisce le quote da praticare con una gestione obbligatoriamente flessibile. E’ ovvio che la fase di costruzione del prodotto è la più delicata. E’ importante saper “fare la spesa” e ottenere un mix favorevole tra qualità e costo della merce da assemblare, per definire il prezzo di un servizio come un pasto al ristorante, una camera, un cocktail al bar, dove la componente di saper comprare e spuntare prezzi ottimali diventa elemento essenziale (un tempo i direttori d’albergo venivano prevalentemente dal reparto economato e controllo).
Un buon potere contrattuale con i fornitori diventa elemento essenziale. Oltre a ciò, l’acquisto di alimenti a filiera corta apporta importanti benefici: l’assenza o quasi dei costi di trasporto, la possibilità di verificare il prodotto direttamente sul posto e ovviamente l’offerta di prodotti locali. Questa ultima caratteristica ha un’importanza notevole per aumentare il grado di appeal della destinazione. Secondo l’ENIT, l’ente di promozione turistica del nostro Paese, l’Italia del turismo non può prescindere dal made in Italy, dal livello di competenze da mettere in campo, dalle eccellenze enogastronomiche e dalla cultura del cibo per promuovere la propria identità ed il proprio valore.
L’albergo è parte di un ipotetico contenitore dove il Cliente attinge servizi ed attività durante il suo soggiorno e dove la sua scelta ricade in primis sulla destinazione e su ciò che questa può offrire durante la sua vacanza, tra cui l’offerta enogastronomica. Ma non solo…, vi sono elementi intangibili che nessun potere di acquisto e nessun costo può supplire: il senso dell’ospitalità, la cura del Cliente, le competenze gestionali e tutto ciò non può venir fuori dalla famosa “stanza dei bottoni” di cui sopra!
Cari albergatori dunque, non seguite unicamente il canto dei “GURU” ammaliatori, cercate invece di offrire qualità e competenza, il Paese ve ne sarà grato.

Redazione Aira

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