ICI ET MAINTENANT.
“Si è sempre fatto così…”
Una frase ricorrente che sa di stantio”.
Si può prendere spunto da questa pungente affermazione dell’albergatore di Ayas Luigi Fosson, rieletto ‘per acclamazione’ presidente di A.D.A.V.A. – associazione fra hôteliers ed imprese della Valle d’Aosta – per porre l’accento su alcuni aspetti specifici evidenziati nella sua relazione, tenuta presso il Polo Universitario del capoluogo valdostano, il luogo “dove si forma il futuro della Regione”.
Un’analisi dai risvolti interessanti, non solo per gli operatori d’albergo della Vallée ma, di riflesso, per l’intero comparto dell’ospitalità nazionale.
“Se vogliamo che i giovani restino nelle aziende, magari portando avanti il nostro lavoro, non possiamo cassare qualsiasi loro proposta: al contrario, dobbiamo incentivarli ad entrare. Loro ci chiedono d’innovare – prosegue Fosson – ma noi non lo facciamo.
In particolare, ci si dovrebbe dotare di strumenti tecnologici: mi auguro che con l’Office du Tourisme si crei un vero Centro Studi, che ritengo fondamentale”.
Fosson non ha mancato di sottolineare il ruolo dell’École Hotelière, per la quale “è forse giunto il momento di fare un salto di qualità, passando dal preparare la manodopera al formare i futuri manager: dal receptionist al direttore, con uno sguardo più ampio” (e lungimirante, N.d.R.).
Il neo presidente A.D.A.V.A. si augura che il budget promozionale a disposizione non venga più suddiviso o disperso per la consueta pubblicità di fontina, artigianato e castelli spesso chiusi, tra l’altro, al lunedì: ma sia utilizzato per veicolare all’esterno della regione un’immagine, per così dire, ‘panoramica’ dell’intera Valle d’Aosta e del suo radicato, straordinario patrimonio di complessità e tradizioni.
Un tema di grande suggestione che richiede, peraltro, prontezza ed abilità nel cogliere le opportunità offerte dalle circostanze.
Il senso di tutto ciò si sintetizza in una frase: ‘ici et maintenant’, qui ed ora.
Si citi ad esempio un evento rilevante per la regione, come il recente passaggio del Giro d’Italia di ciclismo: un fatto coinvolgente, uno spettacolo di massa che se pur non avvenisse in un periodo nel quale le strutture ricettive sono tutte aperte, richiederebbe al settore di garantire disponibilità, partecipazione e presenza.
Ciò è doveroso ed è anche nell’interesse di chi, in ogni albergo, azienda o agriturismo italiano, dedica il proprio impegno all’ospitalità.
“Non si può chiedere di ottenere eventi sul territorio senza poi farsene carico; occorre, invece, essere parte attiva nei momenti più significativi per le aree nei quali si svolgono.
Sicuramente, lo sviluppo turistico è importante per la Valle d’Aosta – ha aggiunto il presidente di A.D.A.V.A. – dunque mi piacerebbe che tutti riflettessimo sui problemi annosi che, del resto, si trascinano qui come in altre regioni, come quello dei trasporti locali. Ma anche sui collegamenti tra le valli, che sono essenziali e possono contribuire in modo massiccio alla destagionalizzazione”.
A sua volta, nel prendere la parola prima della relazione di Luigi Fosson, il presidente regionale Renzo Testolin aveva precisato che, se si vuole davvero cambiare paradigma, la volontà degli hôteliers è essenziale.
A suo parere occorre dar vita ad un’alleanza, ad una sorta di patto collettivo dai risvolti non solo economici e pratici, ma anche sociali.
breve sintesi tratta da un servizio di Luca Ventrice, pubblicato su AostaSera.it
C. B.
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