Nel 2016 solo dall’incoming (i viaggiatori internazionali) abbiamo incassato 36,7 miliardi di euro, 1,1 miliardi di euro in più rispetto al 2015, l’anno di EXPO Milano.

Il saldo è stato di 14,3 miliardi di euro, 800 milioni di euro in più rispetto al 2015.

Sono ben 4,7 miliardi di euro in più rispetto al 2012, con una costante progressione positiva.

 Tutto ciò nonostante le infinite scosse di terremoto nel Centro Italia che tra agosto e ottobre hanno cancellato momentaneamente quei fantastici territori dai calendari turistici.

Senza il terremoto, avremmo incassato 38 miliardi di euro solo dall’incoming.

Se aggiungiamo il 20 per cento di “non dichiarato” come sostiene Istat, arriviamo a 44 miliardi di euro, come la Francia.

Che cosa sta accadendo nonostante l’inerzia della politica e il pessimismo dilagante?

Stiamo passando dall’epoca della Manifattura a quella del Cognitivo.

La felicità non è più possedere un oggetto ma vivere un’emozione, essere protagonisti di un’esperienza. Il tutto moltiplicato per centinaia di milioni di persone.

Sempre più persone ricercano il Valore dell’Esperienza: umana, sportiva, culturale, enogastronomica.

Ricercano la biodiversità: esperienze diverse a contatto con culture diverse in un contesto ambientale di sicurezza attiva e passiva.

L’Italia è il luogo per definizione della biodiversità: il clima, la cultura, il cibo, perfino l’inflessione della lingua variano a pochi chilometri di distanza, immaginarsi dal Passo del Brennero fino a Trapani o da Trieste fino a Ventimiglia…

Siamo unici perché non siamo omologabili.

Siamo unici perché spesso neppure sappiamo di esserlo.

Lo sanno i nostri ospiti, che vengono e tornano proprio per questo.

Sappiamo arrangiarci con il fine ultimo della soddisfazione del nostro ospite. Che sa apprezzare lo sforzo proprio perché si rende conto del contesto politico e storico in cui operiamo.

Voi cosa ne pensate? Inviate un commento Renato Andreoletti

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