(2a parte)

Alcuni brand propongono luoghi di design, spaziosi ed aperti h24, nei quali alla facoltà di rilassarsi e mangiare si aggiungono per gli ospiti le occasioni di interagire fra loro e con l’ambiente esterno, incluse le persone che non vi alloggiano. 

Ribadito che la camera, dove anche il frigobar è considerato voluttuario, riveste per ‘Millennials’ e Generazione Z un ruolo marginale – per loro è sufficiente che vi siano il giusto spazio ed un bagno funzionale – ciò che conta davvero, come accennato all’inizio, è l’area living’. 

Qui il giovane ospite vuole sentirsi a casa, libero di bere un drink o un caffè con la famiglia e gli amici, di condividere degustazioni e serate a tema, di guardare un film online o di intrecciare nuove relazioni.

È quanto le nuove generazioni, per lo più, cercano e chiedono al viaggio. 

Senza escludere, da parte delle strutture alberghiere, l’opportunità dell’offerta sportiva o di eventi opzionali, specie per le giovani coppie; come, ad esempio, il rito del matrimonio sulla spiaggia, al tramonto, fin troppo sfruttato ma che bene si presta agli scatti da postare sul web.

Vi sono altri aspetti da considerare. Da alcune statistiche emerge come vi sia chi è più propenso a muoversi per tempo: il 48% degli appartenenti alla Generazione Z sceglie di prenotare con tre mesi d’anticipo, mentre il 25% lo fa un mese prima d’intraprendere il viaggio. 

Quanto all’alloggio, l’hotel è al top delle scelte dei ‘Millennials’, con un discreto interesse per le strutture che garantiscono un ridotto impatto ambientale. Va inoltre considerato come i più giovani mostrino sensibilità per il budget, elemento chiave per il 78% di loro.

Per ragioni soggettive molti giovani seguono diete particolari, dunque è importante che la cucina dell’hotel proponga piatti che ne soddisfino le esigenze salutistiche, etiche, religiose o altro. 

Va tenuto presente, infine, che le comunicazioni di marketing troppo professionali, o di lusso vengono considerate dai giovani false, banali o retoriche. E che i testi contenenti termini troppo elaborati non fanno presa sulla maggior parte dei giovani “Millennials” e della Generazione Z.

(testo dedotto e rielaborato da un articolo di Stefano Bonini per “Pambianco News”)

L’AGRONAUTA


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