HUMAN FACTORS: quant’è importante?

HUMAN FACTORS: quant’è importante?

Carissimi,
Questo articolo è ispirato alla recente visione del film “Sully” che ricostruisce con fedeltà un fatto realmente accaduto: un aereo Airbus A320 in fase di decollo e a seguito di bird strike (collisione fra aereo e volatili), ha perso potenza su entrambi i motori: effettuato in extremis il ditching (atterraggio ed evacuazione d’emergenza in acque esterne) sul fiume Hudson, è stata salvata la vita delle 155 persone presenti a bordo: fortunatamente, non ho mai affrontato un ditching, limitandomi a studiarne il drill (sequenza di azioni che deve essere eseguita) dal SEP (manuale delle procedure di sicurezza in emergenza).
L’esperienza – maturata in decenni – del comandante Chesley Burnett Sullenberger l’ha guidato, in appena 2 minuti, nella miglior soluzione possibile in un momento decisamente teso e drammatico tuttavia, non è l’unico fattore alla base della sua scelta: v’introduco al concetto di human factors: è una disciplina essenziale per il personale di volo che, nella sua ossatura, è allargabile a qualunque campo professionale (compreso quello dell’accoglienza turistica).
Come sottolineato dal Crew Resource Management (CRM), per human factors s’intende la capacità di comunicare, valutare e gestire il rischio in modo efficace, l’importanza del lavoro di squadra, il miglioramento della resistenza fisica e mentale e la necessità di corsi d’istruzione e aggiornamento continui: l’obiettivo sta nel ridurre il margine di errore derivato dall’intervento umano in favore della sicurezza, attraverso l’analisi dell’interazione tra individuo, macchina e ambiente di lavoro.
Aspetti dello stile di vita come la cura della persona, dell’alimentazione, la pratica di attività sportive e ricreative, la qualità delle relazioni umane (professionali e private), l’eventuale utilizzo di alcolici, fumo o droghe e la qualità e quantità del sonno sono fattori che hanno ripercussioni sulla gestione della fatica, della stanchezza e dello stress: tutto ciò influenza in modo cruciale l’abilità cognitiva, comunicativa, decisionale, emotiva e sociale degli operatori. Per tali ragioni, almeno il personale di volo è sottoposto a frequenti controlli medici e psicologici e, a mio avviso, sarebbe buona prassi iniziare a ragionare in tal senso anche in settori considerati a più basso rischio: mi rivolgo a voi per eventuali riflessioni 😄


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Federica Ciotola

Federica Ciotola

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