CASO: Il datore minaccia di non riassumere e obbliga il lavoratore licenziato a lavorare gratuitamente solo percependo la disoccupazione. Cosa fare?
Quali sono le conseguenze per un soggetto che svolge un lavoro nero e percepisce anche il sussidio di disoccupazione?
Si tratta di una vera e propria truffa.
Il danno erariale per lo stato italiano è evidente, infatti, si configura il reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (art.483 c.p. con reclusione fino a 2 anni).
Non è finita qui, infatti, il lavoratore rischia anche dai sei mesi fino a 3 anni per aver percepito somme indebite, con obbligo di restituzione delle somme.
Recentemente è stata introdotta la possibilità di percepire l’indennità di disoccupazione in costanza di un rapporto di lavoro, sempre a patto che non si superi un determinato reddito.
Tuttavia gli importi sono tali da risultare poco favorevoli (per approfondimenti su questo argomento clicca qui), tanto da favorire i rapporti di lavoro nero.
La ratio della indennità di disoccupazione è quella di permettere al lavoratore di avere un sostegno economico temporaneo nell’attesa di ricollocarsi.
Situazione radicalmente diversa è quella del soggetto che svolge un lavoro in nero e senza reddito, percependo solo l’indennità di disoccupazione.
In questo caso la colpa del reato non è ascrivibile al lavoratore, anzi, a mio avviso, il lavoratore è una vittima che non ha commesso nessun reato perché sostanzialmente ha percepito la disoccupazione e non anche altri redditi.
Il datore di lavoro, al contrario, ha estorto lavoro gratuitamente pertanto è passibile di azioni legali.
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