Il 18 agosto Virtuoso Travel, prestigioso network di alberghi di lusso disseminati in tutti i continenti, ha nominato Palazzo Seneca di Norcia, in Umbria, Hotel of the Year 2017.
Il 30 ottobre 2016 Norcia è stata sconvolta da un cataclisma che l’ha distrutta in gran parte. Palazzo Seneca, edificio del 1500 diventato albergo nel 2008, è rimasto intatto perché era stato ristrutturato e consolidato a regola d’arte.

Il 30 ottobre l’albergo dovette chiudere perché si trovava nella zona rossa del centro di Norcia.
Ha riaperto il 29 aprile 2017.
Quattro mesi dopo l’incoronazione a Las Vegas.
È stato soprattutto il riconoscimento di una famiglia e di una filosofia di lavoro: Ospitalità Bianconi.
Conosco la famiglia Bianconi da oltre 10 anni, gli umanissimi genitori Carlo e Anna, lo stile felpato del primogenito Vincenzo, presidente anche di Relais & Chateaux Italia, il più irruente secondogenito Federico, due fratelli che sul lavoro sono complementari neanche fossero gemelli.
La famiglia Bianconi è arrivata a Norcia nel 1850: sono cinque generazioni di ristoratori e albergatori, la sesta si sta formando. Avevano quattro alberghi a Norcia. Torneranno ad averli.
C’è un pregiudizio diffuso anche nei mass media che tende a denigrare la qualità degli alberghi italiani.
Il riconoscimento di Palazzo Seneca è la migliore dimostrazione che il nostro Paese non è solo un gigante del turismo, possiede alcuni dei più begli alberghi del pianeta.
Soprattutto, dispone di professionisti come i Bianconi che potrebbero insegnare nelle migliori università alberghiere del mondo.
Non sono soli: penso a Daniele Zunica, la cui famiglia ha ristorante e albergo a Civitella del Tronto dal 1880, che questa estate è riuscito a far cucinare Massimo Bottura nella fortezza spagnola di Civitella, superando notevoli ostacoli logistici e burocratici. È stato un trionfo.
Penso alle centinaia e centinaia di professionisti che conosco in Italia che sono assai più noti e stimati all’estero che da noi.
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Renato Andreoletti

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